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Niente sesso, siamo bolognesi

Difficilmente mi scoraggio. E’ nella mia indole scorpionica essere audace e testarda.

A maggior ragione se si sceglie di stare dalla parte delle donne, della libertà,  della sessualità ben vissuta che porta al benessere col partner e alla conseguente buona energia.

Presentare ciò che faccio richiede delicatezza, ironia, garbo. Sia perchè si è sempre sull’orlo del burrone “volgarità”, sia perchè in Italia ci sono sempre mille ostacoli e tanta ipocrisia.

Cercavo un temporary shop a Bologna, città che amo, che frequentavo ai tempi d’oro del Kinky Club, del Vipera, del Matis, del Cassero di Porta Saragozza. Anni in cui Bologna era aperta, in cui persino capitava di guidare e incuriosirsi davanti ai cartelloni pubblicitari della splendida trans Francesca Conti, che si autopromuoveva.

Avevo individuato un piccolo locale in pieno centro, adatto per quello che voglio fare: un “salottino” temporaneo, durante una fiera importante, in cui esporre e vendere oggetti del piacere di design. Purtroppo in merito ai sex toys c’è ancora molta ignoranza e subito si pensa ai soliti vibratori a forma fallica. E da qui si innesca un meccanismo di timore, con chi interagisco,  che conosco molto bene.

Chi invece mi conosce BENE, sa che è ben lungi da me esporre o spiegare in maniera inadatta o volgare, questa oggettistica e tutto il mondo che vi ruota intorno. Sono orgogliosa della mia famiglia che mi ha insegnato la buona educazione e il “saper stare al mondo”.

Ringrazio mio nonno,  grande artista del marmo e imprenditore tenace, che mi ha regalato la capacità di non demordere davanti alle difficoltà.

Tutto ciò perchè oggi ho ricevuto questa risposta:

“Signora Zagnoli, buongiorno.
La volevo informare che la proprietà non è disposta a locarle la bottega di Via ******in quanto ritengono che la vendita di lingerie e, come lei ha riferito a me ed al sig. xxxxxxx , di “oggetto del piacere” non sia consona ai loro locali.
Il giorno che ha visitato la bottega era infatti presente uno dei proprietari il quale si è impuntato ed ha convinto anche gli altri a non affittare la bottega per questo tipo di commercio.” 

Siamo nel 2014 o nel Medio Evo? Nel frattempo, scandali, sussurri, ipocrisie sono all’ordine del giorno e Bologna si dimostra sempre più una città ottusa e retrograda.

Anche Piero Chiambretti, quando mi intervistò, si stupì nel momento in cui sottolineai il fatto che si creda ancora alla gaudente Bologna. E’ tutto cambiato in peggio. Ma agli italiani piace pensare così.

Nel frattempo continuo a ricevere “NO”, ma non demordo. Il problema non è mio ma il loro.

E cito la meravigliosa e coraggiosa Joséphine Baker : “Mantenersi giovani significa essere capaci di sognare e fare progetti per l’avvenire”.

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Non solo due lingue

Le mani, il collo, le bocche. Questa foto è splendida. Senza ritocchi.

Giocare con la lingua, magari stando ad occhi aperti.

Sempre con lentezza.

Penetrarsi in questo modo è meraviglioso.

Basta fast sex.

Hands, neck, mouths. This photo is gorgeous. Without Photoshop.

Play with tongue, perhaps standing with open eyes.

  Always slowly.

Penetrate in this way is wonderful.

I don’t like fast sex.

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Source: Monsieur Dufraise

L’handjob di Andrea Pazienza

La grande bellezza. Lui sì che era figo. Parlo di Andrea Pazienza, il fumettista. Ha vissuto nella mia città – Bologna – che gli ha dedicato una targa dove ha ha risieduto.

Questa vignetta è tratta da PAZEROTICUS, volume a tiratura limitata edito da Fandango Libri.

L’immagine fa sorridere.

Effettivamente noi donne siamo “multitasking”.

The great beauty. Yes he was cool. I’m talking about Andrea Pazienza, the cartoonist. He lived in my home town Bologna who dedicated a plaque where he resided.

This cartoon is from PAZEROTICUS,  limited edition book  published by Fandango Libri.

The picture makes us smile.

Indeed  women are multitasking.

 

paz eroticus

 

 

 

Rose rosse per te: la sorpresa sparita

Rimarco sempre il concetto di sorpresa. Che oggi è pressocchè sparita.

E’ una reazione  come la meraviglia e lo sbalordimento.

Noto che sono più proattive le donne. Basterebbe davvero poco.

Se poi siete atleti, potete offrire un mazzo di rose. Ogni doppio senso (non) è puramente casuale.

I always remark  surprise concept. Which is now almost gone.

It ‘a reaction as the wonder and amazement.

I think that women are more proactive. Suffice very little to surprize in love.

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Mi piacciono le bretelle

Mi sono sempre piaciute. Non solo perchè mi ricordano la bellissima Charlotte Rampling ne “Il portiere di notte”, ma perchè le reputo un accessorio molto erotico.

Sembra una contraddizione ma trovo molto femminile una donna che indossa pantaloni, camicia, bretelle, rossetto e smalto vermiglio.

Se si ha molto seno le consiglio incrociate davanti quando si è nude.

Oppure dietro, come si vede in questa splendida foto.

I’ love braces. Not only because they remind me of the beautiful Charlotte Rampling but why I consider a very erotic accessory.

I could seems a contradiction but I find it a very feminine woman wearing pants, shirt, braces, vermilion lipstick and nail polish.

If you have a big breast crossed i in front of the board when you’re naked.

Or behind, as seen in this beautiful photo.

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La panna sul seno

Diciamo che come alimento erotico, la panna montata è quella che viene subito in mente.

Uno dei punti femminili più eccitabili (ed eccitanti) è il seno.

Non c’è uomo che non ami guardare la propria donna che se lo accarezza. Non importa se sia piccolo, abbondante, se abbia forme diverse.

A Parigi ho visto sensual toys vibranti che massaggiano i capezzoli. La cosa mi ha fatto sorridere ma a quanto pare c’è mercato.

Non appena avrò l’e.commerce li venderò presto anch’io, mi sa.

Let’s say that as an erotic food, the whipped cream is the one that immediately comes to mind.

One of the more excitable female (and exciting) is the breast.

There is a man who does not love watching their woman if caresses. It does not matter if it is small, abundant, if have different shapes.

In Paris I saw vibrating sensual toys to massage the nipples. What made ​​me smile but apparently there is a market.

As soon as I will have  e. commerce web site: I will sell them!

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La lingua e i selfie

Aborro i selfie erotici.

Che noia. Che barba.

La sensualità di una donna deve essere tangibile.

Anche perchè ammiccare con la bocca, con le mani, con una camicia trasparente sono brave tutte.

Oltre lo schermo, come dice un amico, il nulla. O pochino.

Mi spiego: una donna può anche eccitare tramite un autoscatto ( e chiamiamolo all’italiana, su!), ma dal vivo poche sanno davvero muoversi come pantere o con un semplice gesto quotidiano, far trapelare erotismo.

 

I dont’ like “selfie”.

The sensuality of a woman must be tangible.

Also because wink with his mouth, his hands, with a transparent t.shirt are all good.

Beyond the screen, as says a friend, nothing. O just a little.

Let me explain: a woman can also excite a man via  selfie, but few of them  know how to really live or move like panthers with a simple daily gesture, leaking eroticism.

 

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from Monsieur Dufraise

 

Alle donne con i capelli lunghi, piace così

Avere i capelli lunghi. Farsi le trecce. Sbatterle come una frusta sul corpo dell’amante. Poi girarsi.

Dare all’uomo il senso del dominio, dell’essere la sua cavallina imbizzarrita e farsi afferrare la chioma.

I capelli sciolti sono molto sensuali  ma, amiche, qualche volta provate a legarli.

Having long hair. Making braids. Beat them like a whip on the body. Then turn around.

Give the man a sense of domination, being his runaway horse and get grab his hair.

The loose hair are very sensual, but sometimes  try to bind them.

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Unknown photographer

L ‘Amore ai tempi dello sfrucuglio (era meglio il colera)

La mia generazione appartiene all’innamoramento, al corteggiamento, alla conoscenza senza Internet. Lettere, biglietti, sorprese, fiori, telefonate, attese, silenzi e adrenalina.

Oggi il web, i social, le app e tutte le diavolerie tecnologiche, hanno sì fatto socializzare, ma hanno alimentato incomprensioni, fantasie, gelosie.

Basta un’emoticon che dire che..ecco che..che cosa? Un sorrisetto? Ma il mio è bellissimo e non certo uguale a quella faccina gialla. Oppure postare una frase tipo “Oggi ti penso”, quando è un anniversario di morte; e invece si scatenano  strani sfrucugli.

La TRECCANI, definisce così “sfrucugliare”: «cercare di rimuovere o di togliere via, rovistando e frugando con una bacchetta o con qualsiasi altro oggetto allungato e sottile: scaccia fuori la pipa e comincia a sfruconare la cannuccia con uno stelo di saggina(Silone)» (Vocabolario Treccani) – sviluppa quello figurato di «pungolare, tormentare». E non alludo a nessun dildo.

Ecco, io credo che si dovrebbe riprendere un po’ quelle abitudini perdute. Perchè le relazioni non sono un catalogo del Postalmarket.

Oggi mancano l’odore della carta, il calore di un sorriso, l’emozione di una voce, la sorpresa di trovare un biglietto tra il tergicristallo, la fatica di ritrovare l’uomo o la donna che hai incrociato in un locale o che ti hanno presentato ad una cena.

Oggi l’Amore mette meno alla prova.

Forse è per questo che sento tanta scontentezza attorno.

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