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Le alcove perdute

Mi chiedo se qualcuno faccia ancora l’amore in auto.

A Bologna si andava sui colli, nei parcheggi. Ci si sentiva sicuri. Magari si posizionava la macchina in un punto in cui potevi baciare e guardare le stelle. C’era tempo.

Adesso ci sono le case, i Love Hotels, la fretta, il timore di appartarsi e “chissà chi ci guarda”.

Si dovrebbe tornare all’odore dell’erba.

In estate stendersi sui prati la notte. Oppure fare l’amore in auto, scaldandosi in mezzo al paesaggio quasi ultraterreno di quando c’è la neve.

Il freddo non si sentiva.

Si rischiava qualche ammaccatura, ma un po’ di dolore era il “profumo” dell’altro che ci rimaneva per un po’.

GeremyKroll

Ph. E. Kroll

A volte basta un niente

Il corpo nudo femminile è bellissimo. Preferibilmente “curvy”.

Non amo particolarmente i corpi troppo muscolosi e le donne troppo magre.

Consiglio sempre, visto che all’uomo piace guardare, di indossare/lasciare  addosso qualcosa quando si fa sesso: dalla collana di perle o strass, al bracciale, all’accessorio di lingerie come quello che vedete nella foto.

Vedere e intravedere. Poi magari slacciare.

Pizzo nero e pelle in trasparenza.

b5a142c86dde98c02c5f929a4febaec5(purtroppo non so chi sia l’autore del bellissimo scatto)

La carezza perduta

Le mani sono ormai sconosciute: servono soprattutto per cliccare, digitare, mangiare e poco altro.

Focalizzare l’attenzione su questi strumenti del piacere dimenticati.

Prendere un olio essenziale, amalgamarlo a una crema e che la danza della mani abbia inizio.

In commercio esistono unguenti afrodisiaci.

Consiglio l’Olio di Tiarè, reperibile nelle erboristerie e simbolo della bellezza delle donne polinesiane.

Trovate un po’ di tempo per voi, iniziate dai piedi  e salite, con carezze profumate,  fino all’inguine.

Le labbra faranno il resto.

OlafMartensph. Olaf Martens

Helmut on my mind

Helmut è stato la mia “musa ispiratrice”.

Lo amai fin dagli anni ’70.

Negli anni ’80 lo incontrai alla Villa delle Rose di Bologna in occasione della mostra “New Images”.

Nella mia boutique avevo un poster enorme con la sua immagine e la sua Rolleiflex: lo sentivo un po’ il mio angelo custode.

Il mio sogno era quello, prima o poi, di farmi ritrarre. Rimarrà un sogno.

Diceva che ” una donna senza tacchi a spillo non è mai davvero nuda”.

WHITE WOMEN, SLEEPLESS NIGHTS, BIG NUDES è la mostra con oltre duecento fotografie di Helmut Newton al PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI a Roma. Fino al 21 Luglio.

So già che mi emozionerò.

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La rete

Essendo un’appassionata di fotografia erotica, ho trovato questa immagine. Purtroppo non  conosco l’autore. Parrebbe un autoscatto.

L’uomo è sicuramente un professionista, con la fede al dito, e titilla la donna che sta penetrando. Amante o escort? Non importa.

La maggior parte degli uomini ama la posizione “da tergo”  E così pure molte donne.

La tuta a rete della donna (bodystocking) è uno strumento di seduzione: aderisce alla pelle ed è aperta nella zona del cavallo/vagina.

Si può indossare sotto un abito, sotto i pantaloni ed ha un effetto veramente eccitante.

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